Giorno 14: San Bol – Boadilla del Camino

Nel minuto rifugio di San Bol consumo da sola una veloce colazione e mi immergo lesta nel buio morente che avvolge la meseta prima della pallida alba. Il paese successivo, Hontanas, appare all’improvviso.

Hontanas

Alle sue porte incrocio un pellegrino vestito interamente di bianco, capelli, barba e baffi che richiamano fedelmente le classiche raffigurazioni europee di Gesù, una luce radiosa negli occhi e nel sorriso. Sfolgorante nella luce del mattino. Ci auguriamo a vicenda buen camino. Non rammento nemmeno se avesse lo zaino. Come se mi svegliassi da un sogno, pochi istanti il suo passaggio nella direzione opposta, mi volto, ma è già scomparso. Mi chiedo tutt’ora non se fosse reale, ma di che natura fosse.

Le Rovine di Sant’Anton

La giornata procede solitaria e silenziosa, amplificando negli spazi vasti attorno a me la riflessione, oggi tra vanità e morte. Più volte durante il giorno riecheggia nella mia mente l’incipit del Qoelet, un testo dell’Antico Testamento, e stralci di canzoni ad esso ispirate.

“Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità. Quale utilità ricava l’uomo da tutto l’affanno per cui fatica sotto il sole? Una generazione va, una generazione viene ma la terra resta sempre la stessa. Il sole sorge e il sole tramonta, si affretta verso il luogo da dove risorgerà. Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana; gira e rigira e sopra i suoi giri il vento ritorna.” – Qoelet

Arrivando a Castrojeriz

Desideravo fermarmi per la notte all’Hospital di San Nicolas di Puente Fitero, gestito dalla Confraternita di San Giacomo di Perugia, ma lo trovo inaspettatamente chiuso. Trovati invece due pellegrini che non incontravo da giorni, decidiamo di proseguire fino a Boadilla del Camino.

A Boadilla, in un’oasi di pace, farò incontri che lasceranno il segno nel mio Cammino… Se dovessimo dividere il mio cammino a seconda delle principali compagnie avute, si potrebbe dire che stava per cominciare il “periodo italiano”, dopo molti giorni prevalentemente anglofoni. Alla fine tutte le compagnie saranno intrecciate insieme, in uno stupendo insieme dai mille colori… I nostri cammini convergeranno a Santiago e sulle sponde dell’Oceano…

Boadilla: rollo jurisdicional

In evidenza: la meseta oltre Castrojeriz

Cammino di Santiago 2014 – Tappa 14: San Bol – Boadilla del Camino – 351 km percorsi

Giorno 13: Burgos – San Bol

Uscii dall’albergue vicino alla cattedrale che ancora non era sorto il giorno, approfittando della comodità del bar dirimpetto l’uscita per mangiare qualcosa di insolitamente calorico. Attraversai la città confidando nelle freccie gialle dipinte sul retro di cartelli, sulla strada e sui marciapiedi per ritrovarmi improvvisamente fuori dal suo universo ristretto, con gli occhi interrogativi puntati alle colline, sperando nell’apertura del cielo e nel risorgere del blu. Mi interrogavo su dove fossero tutte le persone che parevano affollare il dormitorio: la strada era popolata soltanto di sporadiche presenze silenziose e distanti. Finalmente salii il pendio e all’improvviso compresi di esserci: la prima meseta. Probabilmente mi soprese tanto perchè ho viaggiato troppo poco, ma mi soprese e riempì di gioia.

“Sola nel tutto, uno nel tutto, tutto nell’Universo, immenso nell’immenso, nel mondo fuori dal concetto di mondo, vicino eppure lontano dalla presenza umana, solo qui in quel momento presente e vibrante ogni tensione, ogni malessere, tutto si scioglie in pianto e in preghiera sincera: una voce che sa solo ringraziare e non chiede nulla per sè. L’anima si eleva in uno stato di beatitudine che si spiega con un battito di ciglia come ali di immenso volatile sulla distesa terrena, il respiro muto e profondo si fonde con l’aria e la polvere e nella sua innata umidità rimodella nel cuore la vita, che ogni giorno qui impara a stupire se stessa.”

Appunti di viaggio

Hornillos del Camino

Dopo la prima meseta d’improvviso si apre un’affascinante depressione che ospita il paesino di Hornillos del Camino, dopo il quale si risale sull’altipiano successivo, per poi giungere nella conca dove si trova la fonte di San Bol, con il suo semplice e minuto rifugio per pellegrini, dove decisi di fermarmi. Si dice che le acque della fonte, qualora vi si immergano i piedi, li priverà dei dolori nel seguire del pellegrinaggio e devo ammettere che per me è stato davvero così! Devo tanta gratitudine alla pienezza che ho potuto vivere in questo luogo, un ricordo dolce e un’energia stupenda! Per me San Bol è stata davvero un’oasi di pace che porto con me tra i più bei ricordi di questo cammino. Soprattutto quando il grano è già mietuto sembra di essere nell’unico angolo di verde visibile nei dintorni e gli alberi lo delimitano come un confine sacralizzato da un qualche potere magico. Riporto alla memoria il tocco dell’erba corta, il freddo dell’acqua e il calore del sole sul mio corpo, la mia condizione interiore… Che meraviglia!

Cammino di Santiago 2014 – Tappa 13: Burgos – San Bol – 318 km percorsi

Giorno 12: Ages – Burgos

Ricordo un giorno di tentata follia, alzandoci nel buio più intenso mentre ancora una discoteca inondava la campagna solitaria dei suoi suoni e i giovani divertiti per strada che ci scrutavano. Volevamo arrivare a Burgos abbastanza presto per prendere una navetta che ci portasse a visitare le pitture rupestri di Atapuerca, il primo paesino incontrato uscendo da Ages. Un tentativo fallito, tuttavia una giornata stupenda , nonostante la pesantezza della periferia di Burgos e le ampie visuali dalla Serra di Atapuerca perse nel buio. Motivi per tornare… Ne ho disseminati ovunque lungo il Cammino…

La mia anima trepidava all’idea di raggiungere la porta delle mesetas, i grandi altipiani desolati spagnoli, un ambiente maggiormente ostile alla vita ma ideale per un pellegrino solitario e meditativo. Visitare Burgos in un pomeriggio è impossibile, tuttavia è difficile non rimanere affascinati almeno dalla sua cattedrale, vicino alla quale il pellegrino può trovare ospitalità. Burgos è stato il simbolo di alcuni arrivederci e di nuovi incontri, coscienti o latenti. Il giorno dopo sarei partita da sola alla scoperta di quel che tanto attendevo e che inevitabile mi attendeva.

“Il deserto è l’ambiente della rivelazione, geneticamente e fisiologicamente alieno, sensorialmente austero, esteticamente astratto, storicamente nemico. […] Nel deserto si recano profeti ed eremiti; viandanti lo attraversano. I leader delle grandi religioni vi hanno cercato i valori spirituali e terapeutici del ritiro, non per fuggire ma per trovare la realtà.”

Paul Shephard

Non capisco perché l’immagine in evidenza risulti sempre tagliata… Mi spiace, ma attualmente non so come rimediare!

Cammino di Santiago 2014 – Tappa 12: Ages – Burgos – 292 km percorsi